Topic outline

  • Benvenuti al corso Esplorare il sacro antico cammino nelle parole originali del Buddha (o Esplorare il cammino). Il corso è costituito da una serie di lezioni sulla lingua pāḷi di piccole dimensioni con glossarî specifici che permettono a un nuovo studente della lingua di scavare dentro alcuni dei più preziosi filoni degli insegnamenti del Buddha già dal principio del corso.

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    L’approccio all’apprendimento è motivato dal desiderio dello studente di comprendere il contenuto dei testi. Invece che avvicinarsi alla lingua pāḷi per mezzo di vocabolarî e di regole linguistiche, le lezioni impiegano dei glossarî specifici per mettere lo studente a suo agio nel cómpito ben più complesso dell’apprendimento. E così l’apprendimento si acquista per familiarità piuttosto che per memorizzazione. Il corso punta a mantenere la motivazione dello studente nello svelarsi di questi antichi testi; l’apprendimento della lingua diviene un naturale sottoprodotto di questo processo.

    Questo corso intende infondere gratitudine e fede col presentare i suttāni che trattano della rara opportunità e della grande fortuna di incontrare un tale cammino (capitolo uno); che è lo stesso per tutti (capitolo due); che da affermazioni generali si immerge in dettagliate esposizioni di ciascuna delle otto componenti del nobile ottuplice sentiero (capitolo tre); che descrive la pratica corretta di dāna e mettā (capitolo quattro); e che infine segue la tradizione dell’ordine numerico col presentare quegli importanti argomenti nell’ultimo capitolo (capitolo cinque) che aiutano il praticante ad avanzare verso la liberazione.

    Si stima che ciascuna lezione possa essere completata dallo studente in 20–45 minuti. Queste lezioni sono studiate affinché mantengano lo studente sufficientemente impegnato ma non tanto da sommergerlo nel caso in cui sia già molto occupato.

    Alcune settimane contengono passi più lunghi della media; tutte le lezioni hanno una sezione pāḷi, scritta e in audio, seguita da un glossario specifico per aiutare lo studente a lavorare sulla propria traduzione del passo. Inoltre ci sono delle corpose note a piè di pagina che aggiungono delle preziose informazioni sulle stesse parole pāḷi, sul loro impiego in altri passi del Tipiṭakaṃ ed altri interessanti elementi in relazione al passo del suttaṃ studiato.

    Vi sono anche delle traduzioni in italiano per ciascuna lezione. Queste traduzioni hanno lo scopo di rendere il testo pāḷi parola per parola, dunque sacrificando la fluidità della lingua. Ciascuna lezione è dotata di altri strumenti d’apprendimento come schede lampo e questionarî. Per di più il sito ha dei forum per la discussione e altre funzionalità dialogiche in Rete integrate. La nostra speranza è che questi strumenti interattivi possano infondere un senso di comunità al corso rendendolo più coinvolgente per i partecipanti.

    Naturalmente ognuno è libero di lavorare con questi strumenti al ritmo che più gli è congeniale: non è necessario seguire la programmazione preposta. Anche se è inteso che alcune ripetizioni supportano il progresso dell’apprendimento di questa antica lingua, si può anche lavorare a casaccio o semplicemente fruire delle traduzioni in italiano senza entrare nella lingua pāḷi.

    Vi diamo il benvenuto al corso e speriamo che possiate trovare grande beneficio in quel che ha da offrire.

    Nota: per digitare i caratteri speciali pāḷi dalla tastiera del vostro calcolatore è necessario scaricare e installare la Tastiera pāḷi.

  • Capitolo 1 - 1.1: È fortunato chi incontra…

    Lesson 1.1.0 Bahujanahitasuttaṃ - A beneficio di molti

    Questo suttaṃ descrive tre tipi di individui che sorgono nel mondo oltre alle qualità del Buddha e del Dhammo. L’introduzione fa luce sulla storia dell’Itivuttakapāḷi la cui origine è da rintracciarsi nelle relazioni orali di Khujjuttarā, schiava della regina Sāmāvatī, la quale dopo aver ascoltato un discorso del Buddha cambiò completamente: da disonesta divenne onesta. Inoltre v’è un breve racconto di quando il Buddha, nella sua precedente esistenza come samaṇo Sumedho, formulò la sua aspirazione, ai piedi del buddho Dīpaṅkaro, di divenire egli stesso un sammāsambuddho.